Protesi di spalla

Per il corretto funzionamento della spalla hanno un ruolo fondamentale i muscoli e i tendini della cuffia dei rotatori che fanno si che la testa omerale rimanga accostata e centrata sulla glena e che il braccio possa elevarsi, abbassarsi e roteare. Le cause che possono portare ad un intervento di protesi di spalla sono molteplici. La più frequente è l’artrosi, che comporta la perdita della cartilagine di rivestimento con conseguente scomparsa dello spazio articolare tra omero e scapola, oltre alla deformazione delle superfici articolari e alla formazione di osteofiti.
Una causa dell’artrosi è l’invecchiamento ma può essere favorita da danni dell’articolazione come traumi o ripetute lussazioni di spalla. Una giusta indicazione all’impianto di una protesi di spalla è il dolore avvertito e intenso, mal controllabile, oppure quando i movimenti della spalla sono così compromessi da non consentire al paziente le proprie attività quotidiane. Ogni caso va esaminato e deve essere affrontato dall’ortopedico e dal Paziente in maniera accurata. Gli obbiettivi che ci si propone tramite l’impianto di protesi di spalla, sono l’eliminazione del dolore ed il recupero dei movimenti dell’articolazione in maniera migliorativa.

Le moderne protesi sono state progettate per migliorare la qualità della vita e la mobilità articolare. Nei pazienti più giovani e con cuffia integra (artrosi concentriche) è possibile impiantare una protesi cosiddetta anatomica, nella quale le componenti protesiche vengono impiantate conservando la normale anatomia della spalla.

Protesi anatomica

È possibile talvolta rimuovere solamente la superficie cartilaginea della testa omerale e sostituirla con una coppa metallica. Queste protesi sono chiamate “steamless” (senza stelo) Questa procedura preserva significativamente l’osso naturale poiché evita lo stelo omerale.

Protesi di rivestimento (steamless)

In presenza di lesioni ampie della cuffia dei rotatori in un quadro di artrosi con limitazione funzionale articolare di spalla, è necessario l’utilizzo di una protesi speciale, la PROTESI INVERSA.

 

Protesi inversa

Questa protesi non necessita della cuffia dei r rotatori ma bensì sfrutta l’azione principalmente del muscolo deltoide. La parte sferica o glenosfera viene ancorata alla glenoide a differenza a della normale protesi totale di spalla. Il principio biomeccanico della protesi inversa si fonda sulla medializzazione e abbassamento del centro di rotazione che attiva il muscolo deltoide che può quindi abdurre l’arto. Il grave deficit dovuto all’assenza della cuffia dei rotatori può essere compensato ed il braccio può essere sollevato.

 

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Durata

La durata di una protesi di spalla è attualmente di circa 15 anni. Questo dipende dall’utilizzo che ne fa il paziente, dalla qualità dell’osso dalla composizione dei materiali e dal design della protesi.
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Riabilitazione

Lo stesso giorno dell’intervento inizia la pratica del recupero della funzione. Dopo una degenza di circa 6 giorni, su indicazione medica, si piò iniziare il percorso riabilitativo domiciliare che consiste in esercizi di recupero muscolare e della mobilità dell’articolazione, per riprendere le quotidiane attività.